Номинация "Светильник для HoReCa"
Автор проекта: Andrea Girotto, архитектор, город Treviso
Il progetto proposto per il concorso “Adattamento della Luce 2020” è un concept che avevo in mente da tempo e sul quale sto ragionando da qualche anno. Ho quindi colto l’occasione per provare ad approfondire e a rendere realizzabile questo progetto estremo.
Estremo perché è un accoppiamento di due gusci di marmo provenienti dalla stessa lastra, senza telaio alcuno, senza bordatura che possa nascondere i led, un oggetto assolutamente “pulito”. L’unico lato “cieco di questo design accoglie le sorgenti luminose (UV e RGB, switchabili da remoto tramite app su smartphone o pannello di comando domotico) all’interno di un prima metallico a sua volta dotato di cavo di alimentazione e/o sospensione.
L’idea è quella di ottenere quella che chiamo una “lama di marmo illuminata che illumina”, un elemento ultraminimalista che porta in dote la preziosità del materiale principale (marmo di Carrara, Statuario), assottigliato fino a 5mm di spessore scavando una lastra standard (per contenere i costi) da 20mm dal pieno, lasciando un bordo perimetrale di 10mm. All’interno di questa “vasca” viene alloggiato un plexi diffusore che cattura la luce emessa dal led sul lato cieco e la devia di 90° attraverso il marmo stesso che diventa così retroilluminato, tramite delle microincisioni al laser (“microdots”) praticate su una delle facce.
Questo “pacchetto” si ripete dalla parte opposta. In mezzo, un plexi ottico ulteriore di 8mm con il bordo fresato grezzo che fa da diffusore, e cattura la parte principale del flusso luminoso distribuendolo lungo i 3 lati esposti e producendo la vera e propria illuminazione ambiente attraverso questa “lama” di luce. Lasciando alle facce in marmo il compito di produrre un effetto suggestivo e naturale attraverso la magia della traslucenza.
E’ un concept che può assumere qualunque forma e dimensione (unico limite le dimensioni della lastra di marmo, comunque comunemente reperibile su dimensioni prossime ai 2700x1600x20mm), e offre la possibilità di formare una famiglia completa di prodotti illuminotecnici: sospensione, parete, tavolo e piantana a pavimento.
Una volta industrializzato, il costo della lampada si può collocare su di una fascia media, pur avendo uno standing elevato. La soluzione migliore dell’accoppiamento (ipotizzato sulla base di esperienze personali) va verificata sul campo con prototipi e prove, ma questo fa parte del normale processo produttivo (e della eventuale seconda fase del concorso).
Ideale, a mio modo di vedere, per ambienti lounge, locali di fascia medio-alta, hotellerie (sia spazi comuni che camere suite), sale di rappresentanza, locali di accoglienza, receptions, ecc (anche se potrebbe avere un ruolo non secondario in contesti museali, arte sacra, uffici direzionali, abitazioni signorili).
Il peso è relativamente contenuto e facilmente brandeggiabile, anche nelle versioni più grandi come la piantana a terra (dove la base, oltre ad accogliere le sorgenti luminose e l’elettronica, funge anche da zavorra).
Vista la particolarità e l’originalità dell’oggetto, per quanto concerne la produzione di un eventuale prototipo sono in grado di ovviamente di reperire dei partner tecnici, fatte salve diverse proposte.
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